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La nostra Europa

L’Europa è un concetto che è sempre presente nelle nostre vite, sia se ce ne rendiamo conto sia che preferiamo ignorarlo totalmente.

Non so se si può parlare di un’Europa geograficamente definita visto che l’Europa che ha come confini gli Urali, Il Caucaso e il Bosforo a est, il Mediterraneo a sud, l’Artico a nord e l’Atlantico a ovest, è unita in un’unica massa continentale all’Asia e all’Africa.

Per capire se si può parlare invece di un’Europa politica dobbiamo ripercorrere gli eventi che hanno plasmato l’Europa moderna (e per certi versi anche il mondo).

Nella storia antica il concetto di Europa era puramente geografico e non è mai esistito un impero europeo, gli stessi romani e greci avevano un’identità mediterranea e non europea.

Nella storia del medioevo nasce l’idea di un’Europa principalmente cristiana. Dopo Carlo Magno l’unità dell’Europa non verrà né archiviata né cercata. Piano piano si inizieranno a formare gli stati come li conosciamo oggi. Verrà però posta una frontiera a questa Europa: nel nord con i ‘’barbari pagani (fino alla loro fine grazie alle crociate)’’, a sud con gli arabi, a est con le ‘’orde nomadi’’. Questa situazione ha condizionato enormemente la nostra storia, infatti è dal medioevo, che ricaviamo quelli che noi chiamiamo i confini naturali dell’Europa. Un esempio potrebbe essere l’uso della parola “extracomunitario” (ovvero colui che è fuori dalla comunità europea, infatti se ci pensiamo non cambierebbe molto con la parola extraeuropeo, anzi farebbe emergere la nostra mentalità ormai ferma al medioevo visto che spesso lo usiamo in senso negativo perché diamo all’Europa una centralità che non ha più da tempo), che oggi molti di noi considerano così come i greci e i romani consideravano i barbari, o anche all’idea infondata dei confini naturali dell’Europa che viene smentita dalla storia visti tutti i conflitti e le situazioni etno-storiche che vanno oltre la natura del territorio.

Successivamente, con gli scismi nella Cristianità e con il prevalere degli interessi delle grandi potenze, l’idea di un’Europa cristiana mostrava tutta la sua inadeguatezza.

Carlo Magno e Napoleone sono le uniche figure prenovecentesche che hanno portato a compimento, sotto controllo diretto e non, l’unità Europea, ma avendo sviluppato un progetto troppo ambizioso in tempi prematuri, per una causa o l’altra, le loro idee sono state sconfitte.

Dopo la fine di Napoleone, l’Europa subiva l’evoluzione decisiva che la rendeva pronta per la sfida del XX secolo, infatti nascevano stati nuovi come l’Italia e la Germania. Le idee del liberalismo e del socialismo erano in un modo o nell’altro nella mente di tutti, la cultura e le Arti fiorivano così come le armi e le industrie, alimentate dalle enormi risorse dei continenti schiavi.

Il vero punto di svolta arrivava però nel XX secolo, dopo l’Armistizio del ’18, la caotica fase del primo interguerra (1918/22), il trattato di Versailles e la nascita dell’URSS, (che agli occhi degli europei rappresentava, oltre la ‘’minaccia’’ comunista, l’incarnazione di come le orde di popolazioni mongolidi erano state concepite nel medioevo; ecco perché battaglie come quella di Varsavia[1920] rappresentavano la vittoria per gli ‘’europei’’ contro i ‘’barbari’’),in questo modo le ideologie estremiste, purché antibolsceviche, si affermarono in Europa e riportarono l’idea medievale dei confini naturali. Questo concetto era molto presente nell’ideologia nazional-socialista, in quella fascista e altre ideologie affini.

Con la Seconda Grande Guerra l’Europa conosceva ‘’l’unità’’ sotto la dominazione del Reich tedesco, infatti il Reich era disposto a creare dopo la guerra un’unione di paesi europei sotto l’egemonia tedesca. Era un’unità come quella di Carlo Magno o Napoleone ma ancora più brutale. Con l’operazione Barbarossa Hitler invocò i popoli, sottomessi e non, a unirsi a lui nella crociata contro i Bolscevichi per la creazione di un’Europa libera dal comunismo e per la preservazione della civiltà europea (come se fosse mai esistita). Di sicuro non sarebbe stata un’Europa come la nostra, non solo per l’aspetto ideologico...

Successivamente alla guerra e al declino dell’egemonia europea sul mondo iniziarono i primi passi per la comunità Europea che conosciamo oggi (contemporaneamente al Limes tra USA e URSS):

La collaborazione tra gli stati democratici europei creò negli anni ’50 la Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio; questa inizialmente serviva per legare i paesi dal punto di vista economico, su questa strada si crea pure la Comunità economica europea. La Comunità si andò ad allargare sempre di più anche grazie a fenomeni come il crollo delle dittature in Iberia e del blocco orientale. Negli anni 90’ ci sono stati importanti cambiamenti come la libera circolazione dei cittadini, delle merci e dei beni. Alcune cose importanti per la nascita di una Europa sono state fatte. Credo, però, che si possa fare di più e penso che se si sarà solidali l’un con l’altro potremo vedere presto la prima Unione tra stati europei consenziente non dovuta all’esercito di uno stato, ma dovuta alla collaborazione iniziata dal secondo dopoguerra e, probabilmente, anche al nuovo ambito geopolitico creato con la dissoluzione del Patto di Varsavia e con la Globalizzazione. Un’Europa creata dall’interesse delle banche, dall’egoismo dei paesi e da una concezione medievale non potrebbe durare visto che verrebbe certamente distrutta proprio dai suoi stessi difetti di cui tre sono quelli elencati sopra.

Riccardo Lauretta IA

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