Un Beatle ribelle: la storia di John Lennon
- Stefano Di Santo
- 1 mar 2020
- Tempo di lettura: 8 min

È il 9 ottobre 1940. Sotto i colpi inflitti da una controffensiva della Luftwaffe, nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, nacque a Liverpool John Winston Lennon (secondo nome scelto dalla madre in onore del Primo ministro britannico dell'epoca Winston Churchill). Crebbe in un ambiente familiare piuttosto complicato e burrascoso: il padre Alfred era un marinaio, sempre impegnato in viaggi oltre oceano, che non fu mai particolarmente presente nella vita del futuro Beatle; la madre Julia, invece, era un'infermiera giovane ed immatura, che sin da subito non si dimostrerà in grado di crescere il piccolo John, che di fatti, all'età di cinque anni, verrà affidato sotto l'egida della sorella di lei Mary Elizabeth, detta Mimi, e di suo marito George, economicamente più agiati, quando i due si separarono nel 1946. Gli zii gli imposero un'educazione molto severa, ma mai osteggiata né rinnegata da Lennon che, nonostante la sua indole vivace e ribelle, rimarrà sempre affezionato ad entrambi. Sin da piccolo, Lennon si dimostrò un ragazzo molto estroso e creativo, ma piuttosto svogliato scolasticamente parlando (Un ragazzo intelligente che potrebbe fare molto di più con un po' di concentrazione maggiore durante le lezioni a detta di un suo prof. di francese nel 1955), grande appassionato di lettura, poesia, scrittura, disegno e successivamente, grazie agli stimoli ricevuti soprattutto dalla madre, con la quale mantenne sempre ottimi rapporti, sviluppò un forte interesse per la musica, che diventerà la sua principale valvola di sfogo. Infatti, imparò ben presto da autodidatta a suonare l'armonica a bocca e successivamente Julia gli insegnò a suonare il banjo, sebbene in maniera piuttosto basilare.

All'età di dodici anni iniziò a frequentare la Quarry Bank High School, una rinomata scuola di Liverpool dove Lennon collezionerà una sfilza di voti bassi e pesanti punizioni (soprattutto corporali) insieme ai suoi compagni di bravate. Proprio qui, nel 1956, fonderà la sua prima band "The Quarrymen", con cui faceva prevalentemente musica skiffle, un genere popolare suonato con strumenti molto rudimentali che si rifaceva al rock'n roll di Chuck Berry e Little Richard ed al rockabilly di Elvis Presley e Buddy Holly (tutti idoli del giovane Lennon) tipico della zona del Mersey, poco dopo aver imparato a strimpellare la sua prima chitarra regalatagli dalla madre, che continuerà a fargli da precettrice in ambito musicale, fino alla sua tragica morte avvenuta nel 1958 per via di un incidente stradale, evento che turbò profondamente il giovane John, che si rinchiuderà in sé stesso per diverse settimane. Il gruppo si arricchì nel '57 di due nuovi membri presentati da un amico comune a Lennon: Paul McCartney, di due anni più giovane ma scelto per le sua abilità da polistrumentista, conosciuto dopo un'esibizione in una fiera di paese, e poche settimane dopo il talentuoso chitarrista George Harrison, all'epoca solo quattordicenne, compagno di scuola di Macca. Con l'aggiunta del batterista Pete Best e del bassista Stuart Sutcliffe, compagno di classe di John del Liverpool College of Art,alla quale si iscrisse dopo essere stato bocciato alla Quarry Bank e dove conobbe anche la sua futura moglie Cynthia Nixon, la nuova formazione dei Quarrymen si rinominò The Beatles (la genesi del nome non è mai stata molto chiara, ma è probabile che si siano ispirati ai The Crickets di Buddy Holly aggiungendo un gioco di parole tipico dello stile irriverente di Lennon) nel 1960, con i quali suonò in diversi locali della sua città natìa prima di imbarcarsi nei due anni del periodo amburghese. Di ritorno a Liverpool nel '62 con l'aggiunta di un nuovo batterista conosciuto ad Amburgo, tale Richard Starkey, detto Ringo Starr e la tragica morte di Sutcliffe, i Beatles vennero ingaggiati come ospiti fissi al "The Cavern Club", dove conobbero Brian Epstein, che ne diverrà il manager fino alla morte avvenuta nel 1967, e che li proporrà per alcuni provini per diverse case discografiche dell'epoca. Vennero successivamente ingaggiati dalla Parlophone, affiliata della più prestigiosa EMI Records, dove vennero affidati al produttore George Martin, di stampo classico ma che si adattò ben presto alle caratteristiche del quartetto.

Lennon si distinse subito come frontman del gruppo nei primi anni, per via sia della sua età che del suo carisma coinvolgente (fu infatti lui il primo a ribellarsi al canone di abbigliamento tipico del primo periodo scelto da Epstein), soprattutto sul palco. Sebbene molto diversi, in quanto uno più interessato alla melodia (Paul) e l'altro alla sostanza (John), formò con McCartney uno dei binomi più prolifici della storia della musica, componendo insieme più dell'80% dei brani incisi dal gruppo. Per la sua arguzia ed irriverenza venne soprannominato "il Beatle ribelle" da diversi tabloid inglesi, di cui amava prendersi gioco ed a cui rilascerà sempre dichiarazioni fortemente ironiche e dissacranti. Nel biennio '63-'65, la sua vita fu condizionata da diversi eventi soprattutto professionali, come la pubblicazione di ben sei album a cui seguirono le inevitabili tournée in giro per il mondo (negli interminabili viaggi tra una tappa e l'altra scrisse persino due libri: "In His Own Write" nel 1963 e "A Spaniard in the Works" nel 1965, due raccolte di disegni e storie nonsense), ma che riguardarono anche la sfera personale: nel 1963 nacque infatti il suo primogenito Julian, un figlio inaspettato e mai veramente amato, "che venne fuori da una bottiglia di whisky". Stanco ed esasperato dalla ingente mole di impegni lavorativi che gli ridussero in maniera drastica il tempo da dedicare alla sua vita privata e deluso dall'atteggiamento troppo superficiale dei fan, che a sua detta non capivano la sua musica, John cadde in depressione per un lungo periodo (come testimonia la canzone "Help!", un vero e proprio grido d'aiuto), nel quale cominciò a mettere su peso, a bere copiose quantità d'alcol, a fumare marijuana e in cui prese persino in considerazione l'idea di lasciare il gruppo. In lui si accese anche una particolarmente mordace vena polemica, culminata con le controverse opinioni sul Cristianesimo (“Il Cristianesimo è destinato a svanire. Chi vivrà vedrà se ho ragione o no. I Beatles sono più popolari di Gesù Cristo adesso. Non so chi morirà per primo. Il Rock and Roll o il Cristianesimo”), che ebbero grande risonanza negli USA, dove le vendite dei loro dischi subirono una pesante inflessione e dove smisero di esibirsi per evitare disordini pubblici. Per sua fortuna, riuscì ad uscire dal suo periodo buio anche grazie al casuale incontro avuto con l'LSD ad una festa di un amico, che risvegliò in lui una nuova e più profonda vena compositiva che sfociò nei tre album successivi in cui i Beatles aprirono le porte al loro periodo psichedelico (ben visibile in Revolver e Sgt.Pepper's Lonely Hearts Club Band). I suoi testi si riempirono sempre più di significati onirici e spirituali, anche grazie al viaggio in India del 1968, durante il quale Lennon, particolarmente ispirato, scrisse decine di canzoni, ma anche profondamente intimi (come in Strawbwrry Fields Forever e Julia, dedicata a sua madre.) Nello stesso anno, caratterizzato anche dalla nascente e sempre più prepotente dipendenza dall'eroina, alla quale dedicherà l'anno seguente il singolo "Cold Turkey", e dall'arresto per possesso di hashish, divorziò dalla prima moglie per poi intraprendere una relazione con la discussa artista giapponese Yoko Ono (i due si sposarono a Gibilterra nel'69), conosciuta ad una sua esposizione a Londra nel 1966, che diverrà la sua musa ispiratrice per il resto della sua carriera, con la quale pubblicò tre album di musica sperimentale e che lo fece avvicinare a diversi movimenti artistici e culturali come Fluxus e soprattutto al movimento pacifista, di cui Lennon divenne indirettamente l'uomo di punta prima con la restituzione del titolo di Baronetto ottenuto nel 1965 per il coinvolgimento britannico nella guerra del Biafra e poi con i Bed-In per la pace ad Amsterdam e Montréal, le famosissime "Give Peace a Chance" nel 1969, "Happy Xmas(War Is Over)" e soprattutto "Imagine" nel 1971, riconosciuta pressoché universalmente come il più importante inno per la pace mai scritto, anche se secondo il suo autore "Imagine è virtualmente la canzone ufficiale del partito comunista: è antireligiosa, , antinazionalistica, anticonvenzionale, anticapitalista e la gente l'ha accettata perché ricoperta di zucchero, anche se non mi ritengo un comunista e non appartengo a nessun movimento". La militanza politica di sinistra, il desiderio di indipendenza e la figura sempre più ingombrante della Ono, che destabilizzò ulteriormente i già fragili equilibri che tenevano in piedi il gruppo, furono tra le cause principali dello scioglimento dei "Fab Four" nel 1970, imputabili anche al despotismo di McCartney in sala di registrazione e all'insofferenza di Harrison dovuta al mancato benché dovuto riconoscimento per le sue straordinarie composizioni negli ultimi album. Lennon, ormai finalmente libero dai pesanti oneri beatlesiani, poté dedicarsi in pace alla sua musica.

Nel 1970, pubblicò il suo primo album da solista "John Lennon/Plastic Ono Band", ricco di riferimenti autobiografici (come in "Mother" e "Working Class Hero", dedicata alle sofferenze e aspirazioni della classe proletaria e in parte alla sua infanzia) e fortemente influenzato dalla teoria "Terapia dell'urlo primitivo" del dottor Arthur Janov, che mirava a far rivivere al paziente delle esperienze traumatiche al fine di superare le sofferenze causate da esse attraverso delle urla liberatorie o "primordiali", a cui si sottopose per contrastare lo shock avuto dalla perdita della madre. L'anno dopo seguì il fortunato "Imagine", ultimo album registrato da Lennon in Inghilterra, in cui sono contenute oltre all'omonimo brano anche la canzone-confessione "Jealous Guy" e l'invettiva contro il suo amico-nemico Paul McCartney "How Do You Sleep?". Verso la fine del 1971, John e Yoko si trasferirono definitivamente a New York (non tornerà mai più nella sua madrepatria), più precisamente nel noto Dakota Building, situato nell'Upper East Side vicino Central Park a Manhattan. Qui l'attivismo politico di Lennon in favore della fine della guerra in Vietnam e della scarcerazione di numerosi artisti della "Beat generation" si fece sempre più insistente, tanto da farlo iscrivere nella lista degli "indesiderati" dell'FBI sotto esplicita richiesta del presidente Nixon. Nel 1973 si separò per circa 18 mesi dalla compagna nel periodo del cosiddetto "Lost Weekend", durante nel quale incise tre album disprezzati dalla critica ma che ottennero comunque un buon successo commerciale (Mind Games, Walls and Bridges e Rock'n Roll, in cui rivisitò alcuni classici degli anni '50) e si trasferì a Los Angeles con i suoi collaboratori e la sua assistente/amante May Peng. Superata questa fase, John ritornò a New York da Yoko con cui pochi mesi dopo diventò padre del suo secondogenito Sean, nato il suo stesso giorno nel 1975. Conscio degli errori commessi con Julian, Lennon decise di ritirarsi volontariamente dalle scene per cinque anni per dedicarsi interamente alla vita in famiglia, ma in questo lustro non smise mai di comporre musica. Ormai adulto maturo e padre di famiglia, lungi dalle sregolatezze da figlio dei fiori di fine anni '60, John uscì dal lungo letargo discografico nel 1980, con la pubblicazione di "Double Fantasy", un album che non piacque molto alla critica, soprattutto per le sue sonorità ritenute troppo pop, per cui Lennon ebbe in mente anche l'idea di partire per un tour mondiale. Una tournée che non prese mai il via.

L'8 dicembre del 1980 è una giornata come le altre. In mattinata, Lennon affrontò una session fotografica di routine per Rolling Stone per poi passare tutto il pomeriggio in sala di registrazione per il missaggio di una canzone di Yoko: "Walking on Thin Ice". Nel frattempo, si intrattenne per alcuni minuti a firmare degli autografi a dei fan tra cui uno in particolare: Mark David Chapman, una guardia giurata 25enne delle Hawaii. Di ritorno al Dakota alle 22:50 per dare la buonanotte al figlio prima di andare a cena fuori con la moglie, l'ex Beatle riconobbe il ragazzo al quale ha firmato qualche ora prima una copia del suo ultimo LP, ma non avrebbe mai immaginato che in realtà quel giovane apparentemente innocuo fosse in realtà un folle ossessionato dall'irrequietezza del "Giovane Holden" di J. D Salinger, che aveva premeditato di ucciderlo da tempo con l'obiettivo di acquisire per osmosi la sua fama in quanto considerava sé stesso un reietto della società e concepiva l'uccidere un vip come l'unico modo per diventare effettivamente qualcuno, e chi se non l'uomo più in voga del momento. Poco dopo aver sorpassato l'uscio del portone, Lennon venne raggiunto da quattro colpi di revolver (come il titolo di uno dei 33 giri dei Beatles), uno dei quali trapassò l'aorta. Venne dichiarato morto ufficialmente alle 23:15, poco dopo aver raggiunto il vicino Roosevelt Hospital. Aveva quarant'anni. Il suo omicidio provocò un profondo senso di shock e sgomento in tutto il mondo, oltre a numerose teorie complottiste che videro Lennon come una vittima mirata del governo americano, che lo considerava da tempo una minaccia nazionale. Sta di fatto che fu dopo la sua scomparsa che la sua figura di rockstar si elevò ad icona senza tempo, simbolo inalterato di una generazione sognante che credeva di avere il potere di cambiare il mondo in meglio. Un uomo la cui vita è stata caratterizzata dall'inizio alla fine nel segno della violenza mentre il suo unico obiettivo era solo trovare un po' di pace.

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