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Salvini a processo? Anche no!

Aggiornamento: 1 mag 2020

Matteo Salvini, segretario della Lega ed ex ministro degli interni nel governo Conte I, andrà a processo, così ha deciso la giunta per le immunità del senato. Il tribunale di Catania gli aveva infatti contestato il reato di sequestro di persona per aver tenuto in mare la nave Gregoretti per giorni, con a bordo più di cento immigrati provenienti dalla Libia.

Matteo Salvini in Aula

Mentre precedentemente, con il caso della nave Diciotti, Salvini si era smarcato facilmente convincendo i grillini (allora suoi alleati di governo) a votare contro la sua andata a processo, questa volta il leader della Lega ha giocato la strategia inversa. Non potendo chiedere l'appoggio dei 5S, Salvini stesso ha infatti chiesto ai suoi colleghi senatori di votare in giunta al Senato per mandarlo a processo e su questo ha costruito tutta la sua campagna elettorale in Emilia Romagna, arrivando addirittura a digiunare per un giorno.

Ma al di là della retorica e delle strategie, il rischio, quando in parlamento si arriva alla giunta per le immunità, è che i parlamentari della giunta votino per partito preso. Senza aver letto le carte, insomma.

Quando infatti un tribunale chiama a processo un parlamentare, la giunta per le immunità è chiamata a decidere se far valere il principio dell'immunità parlamentare o meno. Ai componenti della giunta viene fornita la documentazione dal tribunale per poter votare in merito al reato che avrebbe commesso il loro collega, non in merito al gruppo parlamentare di appartenenza. Questo purtroppo non accade mai perché ancor prima di aver letto le carte i gruppi iniziano a mettere in campo strategie per spaccare questa o quell'altra maggioranza, questa o quell'altra coalizione, e così via. E così è andata per Salvini, il quale rischia fino a quindici anni di carcere. Salvini stesso ha fatto notare agli ex alleati di governo, i 5S, che la decisione era stata presa in accordo con il resto dell'esecutivo e che quindi al processo si sarebbero dovuti sottomettere anche Giuseppe Conte, in qualità di presidente del consiglio, e Danilo Toninelli, allora ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Bisognerebbe anche dire che Salvini non ha fatto altro che applicare i decreti Sicurezza, che, per quanto possano essere giudicati disumani, al momento sono leggi del nostro Stato. In tutto questo c'è un po' di ipocrisia perché si manda Salvini a processo per aver applicato una legge, ma quella legge non la si modifica. La domanda che mi pongo quindi è: manderemo a processo tutti quelli che applicheranno i decreti Sicurezza o saranno i decreti a finire alla sbarra per incostituzionalità?




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