Ridatemi la mia domenica in Sud
- Luca Borgogno
- 8 feb 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Scendo in anticipo ma sempre un po' di corsa per anda sotto casa di Simone. La sciarpetta al collo e quell'ansietta da Romanista che te porti dietro pure se giochi contro l'ultima in classifica, perché in fondo noi semo nati per soffrì. Arrivo di fretta sotto da Simone ma lui non ce sta. "Te pareva tanto non è lui se non me fa aspetta". Gli scrivo e lo esorto a scende e lui puntualmente me risponde "Arrivo arrivo" e capisco che me posso mette tranquillo perché prima de 10 minuti non schioda. Non mi piace tanto aspettare ma che ce voi fa...la routine è questa e tocca seguirla. Intanto l'attesa è finita ed eccolo che scende e me guarda co quel sorriso che non poi non voleje bene. Manco riesco a fiata che me tira fuori la scusa del giorno "Eh scusami non trovavo il documento" "A simo dai su sei er solito..." manco finisco la frase che..."oh cazzo il documento."
In mezzo secondo me svuoto le tasche per controlla il portafogli. "Ce sta ce sta". In fondo è una di quelle cose che ormai fai cosi naturalmente che manco te ne rendi più conto.
"Vabbe annamo allo stadio va".
In metro per distrasse si comincia a parla de tutto tranne che della partita. Scuola, ragazze, pallone, fantacalcio e le solite cazzate là. Scendiamo a Flaminio per prende il tram e vedendoce circondati da tutte le altre sciarpette giallorosse capimo.... "Vabbe basta cazzate pensamo alle cose serie..."
E se inizia a parla della partita fino a quando non vediamo Piazza Mancini e capimo che tocca scende. Mentre ce incamminamo sul ponte passiamo accanto ai camioncini che fanno da magna i panini... quelli unti che piacciono a noi e che costano 5€ a fetta. "Ao lu non resisto...se lo famo sto panino e salsiccia?" "Ma si daje". Io faccio er semplice e me lo prendo solo col ketchup, lui se lo fa riempi delle peggio cose che ve lascio immagina. Accompagnati dai cori passiamo gli ultimi istanti de tranquillità, sempre perché sai già che con la Roma dovrai sta con la strizza per le due ore successive. Ed eccoce sotto alle scale. "Ao anche a sta botta semo in anticipo" Solita tappa al bagno e alle fontanelle. Mentre saliamo le scale manco parlamo perché l'emozione de sali quelle scalette te riporta ogni volta alla prima, e appena arrivi in cima c'hai quel misto de felicità e tensione che non se po spiega."Daje ce siamo".
Prendiamo posto e iniziamo a canta. Mentre lo speaker legge le formazioni famo finta di esse sorpresi dalle scelte del mister, ma in realtà già sappiamo tutto da quando so uscite le ufficiali un'ora prima sul tram.
Manca sempre meno ed ecco l'inno. Sciarpa al cielo e se inizia a canta. Te guardi intorno e dici "Ammazza quanti semo. Ma soprattutto quanto cazzo semo belli. E poi co sti colori...ma che voi de più". Al "ROMA ROMA ROMA" il cuore se stringe cosi forte che pe' un attimo te se ferma il fiato. Intanto le squadre sono scese in campo e tutto lo stadio sta fischiando l'inno della Serie A. Respiro profondo, stringo la sciarpa e me dimentico di ciò a cui penso normalmente. Per 90 minuti so già che non esistera nulla. Solo lei. L'arbitro fischia. Si parte. E io me dico "Ma quanto è bello tutto questo?"
Luca Borgogno
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