Ricapitolando: vola la Lazio, Inter ferma al palo e Juve che non sbaglia. L'Atalanta cade a sorpresa
- Federico Roberti
- 21 gen 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 28 gen 2020
Non chiamatelo sogno. Perché questa Lazio, di immateriale, non ha proprio nulla. Non c’è niente da fare, da mesi ormai la storia è sempre la stessa: chiunque si trovi a giocare contro i biancocelesti, il suo destino è quello di perdere. Non importa se la squadra avversaria si chiami Juventus, Napoli, Milan o Sampdoria, il risultato finale è sempre lo stesso. Stavolta sono 5 i gol segnati dalla banda di Inzaghi, che sotterra i genovesi allenati da Ranieri già nel primo tempo con 3 marcature in 20 minuti. 3 come i gol segnati da Immobile – prima tripletta stagionale, ora ne ha fatti 23 in 19 partite – e 3 come i punti guadagnati.
E di questi 3 punti, 2 sono stati rosicchiati sull’Inter, che in terra pugliese ha lasciato un inaspettato pareggio figlio del gol di Bastoni e della prontissima risposta di Mancosu. Se la Lazio ne ha vinte 11 di fila, l’Inter viene da due pareggi consecutivi, 3 nelle ultime 5: contro Fiorentina, Atalanta e Lecce, tutte per 1-1. E ora la classifica dice che gli uomini di Inzaghi sono a due lunghezze di distanza da Conte &Co, ma se si calcola che la Lazio ha una partita da recuperare, la proiezione li vede addirittura davanti ai milanesi.

L’unica certezza è che la Juventus non molla un colpo. Domenica sera, nonostante qualche tremore dovuto dal gol del pareggio di Cornelius, ancora Ronaldo con una doppietta ha permesso alla Vecchia Signora di continuare a volare. La vetta è sempre salda tra le mani, e con un CR7 così sarebbe impensabile il contrario.

Sull’altra sponda di Roma, quella giallorossa, è tornato al gol Dzeko con conseguente vittoria romanista nell’ostica terra del Genoa. L’ulteriore prova che le sorti della squadra di Fonseca sono legate con doppia mandata al gigante bosniaco. E ora domenica prossima ci sarà un derby dai risvolti storici. Una vera biforcazione della stagione.
E il sorriso romanista è ancor più giustificato dall'impensabile caduta dell'Atalanta nel posticipo di lunedì sera. Quella che doveva essere una pura formalità per la Dea si è trasformata in una trappola senza via di scampo. L'illusorio vantaggio di Ilicic è stato ribaltato dai gol di Petagna - gol dell'ex - e Valoti, che portano la Spal al terzultimo posto in classifica a -1 dalla salvezza. Uno scivolone pesante per gli uomini di Gasperini, che li costringe a cedere il quarto posto alla sola Roma, che ora è a 3 lunghezze di vantaggio.

Intanto a Milano ritrova il sorriso il Milan in una partita da defibrillatore. Nel launch match contro l’Udinese è Rebic l’eroe di giornata, che entra a inizio secondo tempo e trova il momentaneo gol dell’1-1 dopo il vantaggio di Larsen. Il gol di Theo Hernandez e di Lasagna poi servono solo a rendere ancora più epica la doppietta del croato, che in campionato non giocava per più di 5 minuti dal 23 novembre. Che sia lui l’uomo della provvidenza?

Chi è alla ricerca di un aiuto divino è il Napoli, che ha perso ancora una volta e ora scivola alla 14a posizione, con 24 punti in saccoccia e una distanza di 11 punti dalla zona salvezza e 14 dalla zona Champions. Basta questo dato per capire lo psicodramma che si sta vivendo in Campania. La Fiorentina è corsara contro gli azzurri grazie ai gol di Chiesa – tornato in rete dopo circa 2 mesi – e lo splendido mancino tagliente di Vlahovic. Anche per loro 24 punti in classifica ma soprattutto seconda vittoria di fila in Serie A, terza se si considera il match di Coppa Italia contro l’Atalanta.
Ha sprecato un’ottima occasione di sentire da più vicino l’odore di Europa il Torino di Mazzarri, che dopo esser passata in vantaggio con l’autogol di Locatelli, si è vista rimontare dal Sassuolo con un eurogol di Boga e la nona sinfonia stagionale di Domenico Berardi.
Europa che perciò resta ancora nelle mani del Cagliari, che però continua a non vincere. Contro il Brescia è 2-2 e i sardi allungano addirittura a 6 la striscia di partite senza vittoria. Dopo il grande volo di inizio stagione, la caduta si sta rivelando più crudele del previsto.
Volano a mezza altezza invece Bologna ed Hellas Verona, rispettivamente in 12a e 10a posizione, che non si fanno male e terminano la partita sull’1-1, con gol di Bani per gli emiliani – che poi è stato anche espulso – e la prima gioia veronese di Borini, fresco di cambio di maglia dal Milan.
Una Serie A sempre più nel vivo che non smette di stupire ed emozionare. E siamo solo a metà percorso.
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