Renzi: tra Seneca e la retorica
- Leda Colamartino
- 1 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Matteo Renzi. E' uno di quelli che sanno cavalcare l'onda. Le sue onde sono quelle che in pochi vedono, ma lui ne sa fare il suo punto di forza. Gli riesce piuttosto bene abbracciare un pensiero e subito dopo gettarlo a mare. Ce lo ricordiamo con la foto di Marco Pannella ed Enzo Tortora all'assemblea di Italia Viva? E poi con gli Stati Uniti d'Europa? Oggi se ne esce con un discorso al senato che, al di là della retorica, al di là di un'analisi che non condivido in buona parte, è perfetto dal punto di vista del richiamo a Conte per il rispetto del suo ruolo, per il rispetto della Costituzione, che, come ha detto la presidente della Consulta, Marta Cartabia: "nell'emergenza deve essere la bussola". La citazione di Seneca è stata magistrale: Non licet tibi quicquam arbitrio tuo facere, non ti è permesso agire in base al tuo arbitrio (chissà chi glie l'ha suggerita), così Renzi si è rivolto al presidente del consiglio. Il passaggio su cosa avrebbe detto chi è morto di coronavirus per quanto mi riguarda avrebbe potuto risparmiarselo. Sono dell'idea che mettere in bocca ai morti parole che non hanno pronunciato e mai potranno pronunciare sia quanto di più sbagliato e scorretto si possa fare. Ma è comodo, fa leva sulla sensibilità delle persone. Se si esagera, però, ciò si ritorce contro chi ha osato tanto; questo è successo a Renzi, da tanti il suo discorso di ben più di undici minuti è stato tradotto in quelle poche righe.
In senato ha ribadito poi che Italia Viva ha appoggiato questo governo per non consegnare il paese nelle mani di Salvini il quale invocava i pieni poteri, non per convenienze elettoralistiche (quest'ultima cosa non l'ha detta, la aggiungo io perché penso sia quello il motivo per il quale ogni volta ha bisogno di ripeterlo). Non ci ho mai creduto. Allora, se fosse vero, perché formare un nuovo partito se non per poter far cadere la maggioranza con uno schiocco di dita?
La retorica di Renzi, che molti non hanno afferrato, che alcuni hanno applaudito non rendendosi conto (a mio modesto avviso) del significato intrinseco che essa ha; è ciò che dal mio punto di vista rende le analisi del leader di Italia Viva deboli, dal punto di vista di molti la retorica, invece, è ciò che lo rende forte. Questo succede con tutti i politici: c'è una parte di paese che applaude la retorica e chi invece ne comprende le intenzioni. Sicuramente era ora di dare questo benedetto ultimatum al presidente del consiglio. Stiamo a vedere se, come penso, Renzi non se ne uscirà fuori con nuove strategie, come fu la creazione di Italia Viva.
(scritto il 30 aprile 2020)
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