On the road
- 22 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Frenesia.
Si può racchiudere in un singolo aggettivo il pluripremiato libro scritto da Jack Kerouac.
Un romanzo folle che trasuda frenesia sin dalle prime righe.
Lo scorrere del tempo durante la narrazione viene neutralizzato dall’accavallarsi di avvenimenti l’uno di fila all’altro che conducono il lettore quasi in uno stato di apnea.
Un’apnea prolungata all’ennesima potenza dalla curiosità del protagonista.
In realtà non tanto da Sal, effettivo personaggio principale del libro, bensì dalla voglia di vivere e scoprire dell’amico Dean, che fa dell’errare uno stile di vita.
Ben presto però la curiosità si trasforma in dipendenza da nuove emozioni sempre più improbabili e disparate.
L’America viene sviscerata da Est ad Ovest per decine di volte.
Autostop, treni, camion, macchine rubate o acquistate con i risparmi di una vita, comitive in continua evoluzione e rapporti instabili.
Relazioni destinate ad oscillare tra il puro amore e l’odio più incondizionato che non sono altro che il risultato di una follia collettiva che non farà prigionieri.
I pochi soldi disponibili non rappresentano una limitazione, anzi vengono visti come una possibilità di sperimentare nuove tecniche di sopravvivenza ai limiti dell’umano.
Eppure era soltanto un viaggio.
Tutto era cominciato come un semplice viaggio volto a trovare un lavoro sulla costa opposta dell’America.
Ma sarà ben più di una semplice spedizione lavorativa.
Il continuo trambusto vissuto dai personaggi non fa che posticipare il più possibile i tormenti interiori che condizionano le loro “vere” vite.
Ma qual è la loro vera vita?
E’ forse quella che li porta a girare tutti i bar americani senza mai porsi un obiettivo reale e concreto?
No, dimenticate un fine in questo libro, perché il girovagare dei personaggi sembra essere interminabile e aleatorio.
E invece l’apparenza inganna.
Perché dietro alla continua sofferenza mascherata dalla gioia notturna dei locali ci sono dei corpi alla disperata ricerca di un posto nel mondo.
Posto che non si materializzerà fino a quando non verranno messi dei limiti e degli obiettivi alle loro esistenze.
“Mañana”, viene ripetuto spesso.
“Domani”, ci pensiamo domani, oggi bisogna soltanto divertirsi.
Ma non è così.
E le conseguenze sono tutte nella morale del libro.
A forza di cercare loro stessi nella confusione, non si sono resi conto che stavano andando nella direzione opposta.
E si sono smarriti sempre di più, nel buio.
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