Marianne
- Giulia Fiaschetti
- 30 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min

4.5 / 5 STELLE
Marianne si inserisce degnamente nel panorama del genere horror. La serie è una produzione Netflix di appena 8 episodi, creata dal regista francese Samuel Bodin e uscita nel 2019. Neanche un anno dopo, Netflix annuncia la cancellazione di ogni eventuale sequel: una brutta notizia per quanti hanno apprezzato la prima e unica stagione. Perciò, escludendo l'eventualità di un ripensamento, può essere considerata una serie conclusa con un finale decisamente e felicemente aperto. Davvero un peccato considerando che persino il grande Stephen King si è espresso in suo favore.
(Sempre cercando di non fare eccessivi spoiler indesiderati) La serie racconta di Emma Larsimon: una scrittrice divenuta famosa grazie alla pubblicazione di un ciclo di romanzi horror riguardanti le disavventure di Lizzie Larc e la strega Marianne. E fin qui nulla di strano. Le cose si complicano allo scoprire che il personaggio di Marianne è in realtà ispirato ad alcuni incubi che perseguitavano Emma fin da quando era solo una bambina e che sembravano ormai essere scomparsi. Ma, all'improvviso, Marianne torna a cercarla e a sussurrarle nel sonno di andarla a trovare e per questo la nostra protagonista sarà costretta, a causa di una serie di eventi, a tornare a Elden, la sua cittadina natale sulla costa francese, dove una anziana signora è convinta di essere la strega e assume atteggiamenti macabri e pericolosi per quanti la circondano. Per i primi episodi lo spettatore è interdetto e confuso perchè non riesce a capire se la donna sia davvero Marianne o se sia semplicemente una signora un po' toccata dai comportamenti alquanto inquietanti. A Elden, Emma ritroverà tutti i suoi amici di infazia e dovrà affrontare la freddezza e l'indifferenza degli altri cittadini che per qualche motivo misterioso sembrano non gradire la sua presenza, soprattutto il prete e il suo fedele e rabbioso cane.

Emma Larsimon in una scena della serie
Tra racconti di spettri, possessioni, case infestate o maledette, bambole e creature mitiche, le storie di streghe sono sempre state tra quelle che riuscivano a impressionarmi di più, soprattutto quelle legate a culti dalla dubbia etica morale. Probabilmente perché sono tanto affascinanti quanto orripilanti e le percepisco più vicine alla nostra realtà rispetto a quanto potrebbe esserlo un fantasma o un lupo mannaro. Per questo motivo Marianne mi incuriosiva molto e allo stesso tempo mi intimidiva perchè in qualche modo sapevo cosa aspettarmi. Ad oggi sono felice di non aver rinunciato.
L'ho trovata una serie ben struttura con una trama davvero interessante che riesce a tenere lo spettattore sempre col fiato sospeso, "sul chi va là", perchè ricca di sorprese (e soprattutto di jumpscares) e con attori dalla grande interpretazione. Avrei però preferito saperne di più sui personaggi secondari che si rivelano molto importanti nel corso della storia: gli amici di infazia di Emma, Camille e in particolare l'ispettore Samuel e il prete di Elden. Invece, non ho amato molto il personaggio di Emma, su cui si concentra tutta l'attenzione. Nella sua ostinazione, noncuranza delle regole o del rispetto della vita degli altri, non è riuscita a risultare amabile ai miei occhi.
In più l'ambientazione grigia e umida di Elden con il suo faro abbandonato contribuisce all'atmosfera dimentica e inquietante generale della serie.

Marianne
Consiglio vivamente questa serie agli amanti dell'horror e a tutti coloro che non sono facilmente impressionabili e amano le storie di streghe e demoni.
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