top of page

La grande rivincita di Fabio Quagliarella

Nella giornata di ieri la Serie A tramite i suoi profili social ha voluto festeggiare i 38 anni di Fabio Quagliarella. L'attaccante nato a Castellammare di Stabia, vicino Napoli, attualmente capitano della Sampdoria, si è meritato la stima e il rispetto di tutti i tifosi del calcio italiano non solo per tutti i gol segnati in carriera (e sono stati parecchi), ma anche per una vicenda extra-calcistica venuta a galla solo due anni fa grazie a un servizio della celebre trasmissione televisiva Le Iene: l'incubo dello stalking. Una storia che Fabio è stato costretto a nascondere per anni, lui assieme alla sua famiglia, e che ne ha segnato profondamente una fetta di carriera.

Tutto inizia nel 2009 quando Fabio passa dall'Udinese al Napoli, la squadra dei suoi sogni. Tutto sembra essere perfetto, lui inizia a segnare e il popolo napoletano a poco a poco si innamora del suo centravanti, che peraltro non manca mai di baciare la maglia dopo ogni gol. Insomma lo scenario perfetto per una delle tante favole d'amore che il calcio riesce a regalare. Se non fosse che nella vita della famiglia Quagliarella entra a far parte Raffaele Piccolo, un agente della polizia postale che in poco tempo si guadagna l'affetto e la fiducia di tutti. Di lì a poco però nella casa di Fabio e dei genitori iniziano ad arrivare lettere minatorie, minacce di pedofilia, camorra, droga e calcio scommesse. L'apice viene raggiunto quando al papà arrivano messaggi come "Gli spariamo in testa” e “Adesso mettiamo una bomba nel suo palazzo”. Addirittura lo stalker invia l'immagine di una bara con sopra la foto di Fabio. Nascondendo il tutto agli altri fratelli, Quagliarella e i genitori decidono di rivolgersi proprio a Raffaele Piccolo, non immaginando minimamente che ci sia lui dietro tutto questo.

E così le minacce continuano fino ad arrivare alla sede del Napoli, tanto che la società dopo un po' non resiste più e Fabio viene incredibilmente ceduto ai rivali della Juventus. Il popolo napoletano, ovviamente ignaro del tutto, lo prende come un tradimento e si scaglia contro il suo ormai ex centravanti, costretto a non poter più girare neanche per la sua città.

Una storia assurda che continua a perdurare a lungo fin quando una mattina arriva la svolta. Il padre di Fabio, dopo una conversazione insolita con Raffaele Piccolo, si insospettisce del poliziotto stesso, e in breve tempo scopre che le centinaia di denunce che avevano fatto insieme a lui non erano mai state depositate. L'uomo viene dunque scovato e condannato per stalking a 4 anni e 8 mesi di carcere. L'incubo di Fabio è finalmente terminato anche se l'assurdità di quella situazione ha finito per impedirgli di potersi godere gli anni più belli con la maglia tanto sognata.

Ad oggi però Fabio si è preso la sua rivincita, oltre a essersi tolto la soddisfazione di vincere il titolo di capocannoniere della Serie A, infatti, è finalmente stato perdonato dai tifosi napoletani che hanno conosciuto finalmente il vero motivo dietro a quell'inspiegabile addio.

E anche se forse è troppo tardi per poterlo rivedere con la maglia azzurra, quantomeno ci si può accontentare di questo. Un grande calciatore ma soprattutto un grande uomo...meglio tardi che mai...tanti auguri Fabio!

Comentarios


    ©2020 di Liceo B. Russell.

    bottom of page