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La creatività non è in blocchi

Ci


siamo chiesti tutti almeno una volta nella vita quanto valore abbiano veramente le nostre idee e quanto siamo creativi. Questa domanda perseguita in particolare le menti degli artisti, che sentono una forte inclinazione a creare ma dubitano fino all’ultimo la qualità del proprio lavoro. Le insicurezze che risiedono alla base del lavoro stesso sono parte del problema e se trascinate a lungo possono arrestare completamente il processo creativo. Sembra sempre, allora, di passare da un blocco a un altro senza riuscire mai bene a trovare una via d’uscita.

Per arginare il problema molti decidono di redigere una rigida tabella di marcia e s’impongono di rispettarla, spesso fissando obiettivi troppo alti e finendo per non ottenere il risultato sperato. Si passano ore e ore con gli occhi fissi su uno schermo, folgorati dalle luci blu o su un foglio con la penna nella mano sospesa nell’aria, alla ricerca dell’idea giusta, l’idea che ci farà uscire finalmente dal blocco creativo, il lampo di genio. Questo sembra non arrivare mai, fino a che non si lascia la postazione di lavoro e non si inizia a fare qualcos’altro; poi tutto ad un tratto mentre si è assorti in altri pensieri, un’immagine o suono si intrufolano nel flusso di coscienza. Finalmente un’idea! Che sensazione fastidiosa… ore e ore sprecate a rincorre un’idea che era semplicemente sopita in un angolo remoto del cervello.

E’ proprio nel subconscio che dormono silenti tutte le migliori idee; stessa zona dove sono accumulate tutte le informazioni che il cervello reputa superflue, che seppur facilmente dimenticabili, compongono la maggioranza dei ricordi che abbiamo. Tutte queste esperienze di vita superflue sono le basi fondamentali e necessarie ad ognuno di noi per rielaborare le informazioni in uno schema alternativo e originale.

La creatività infatti è la capacità di riproporre quelle esperienze di vita in modo innovativo.

E’ sbagliato quindi trattare il processo creativo allo stesso modo di quello produttivo. Quest’ultimo è indispensabile affinché l’idea non rimanga solo un concetto astratto ma diventi qualcosa di tangibile e non dunque da sottovalutare, arriva sempre un punto in un cui la creatività non è più sufficiente ed entra in gioco la forza di volontà. Il processo creativo ha inizio nel momento in cui smettiamo di forzare i pensieri e lasciamo che questi prendano il corso ed è così che nascono le idee migliori. In conclusione il blocco creativo non determina le capacità creative dell’artista, piuttosto direi quelle lavorative.

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