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"La Cambogia è come un castello di sabbia", intervista a Makarar Thai

Questo articolo sarebbe dovuto uscire esattamente una settimana fa, ma poi ho creduto fosse più urgente parlare della situazione carceraria. La sera stessa della pubblicazione di quell'articolo ho cancellato tutto ciò che avevo scritto sulla Cambogia e ho contattato Makarar Thai.

Makarar l'avevo conosciuto a luglio, al Congresso del Partito Radicale.

Makarar Thai (a sinistra) con Sam Rainsy

Eravamo rimasti in contatto parlando un po' in inglese e un po' in francese. A novembre, con mia grande sorpresa, era venuto al Congresso italiano del Partito Radicale, e durante il primo Consiglio Generale ne era stato eletto Presidente. Makarar è il rappresentante in Europa del Partito di Salvezza Nazionale Cambogiano (CNRP - Cambodian National Rescue Party), è in esilio come tutti o quasi tutti i membri del partito. Ho deciso di fargli qualche domanda, ho pensato fosse più giusto usare le sue parole per descrivere la situazione della Cambogia.

"Ciao, Mak, come va?", gli scrivo su Messanger, mi risponde dopo po': "Tutto bene, tu?".

"Tutto ok, vorrei farti qualche domanda per il giornalino di scuola sul quale scrivo, ti andrebbe di rispondere?".

"Vai avanti...".

Gli scrivo cinque o sei domande e nel giro di ventiquattr'ore mi risponde, do una veloce letta e qualche frase non mi è totalmente chiara (è tutto in inglese e nessuno tra noi due è madrelingua), lo ringrazio e gli prometto che gli farò sapere.

La prima cosa che gli chiedo è: "Come spiegheresti la situazione cambogiana a dei ragazzi che hanno vissuto tutta la loro esistenza in una democrazia e della dittatura hanno solo dei vaghi racconti?". Mi risponde: "E' difficile rispondere. Sicuramente dal momento che non conosciamo qualcosa non riusciremo mai a capirla. La situazione della Cambogia è come quella di un castello di sabbia costruito da un bambino sulla spiaggia, quando arriverà l'onda tutto cadrà. Sarà la pandemia da Coronavirus l'onda che farà crollare la Cambogia di Hun Sen?" A questo punto sento di dover spiegare chi è Hun Sen e che ruolo ricopre in Cambogia. Hun Sen, ex Khmer Rosso, è diventato primo ministro del paese trentasei anni fa, instaurando di fatto una dittatura che tutt'oggi continua a fare strage di diritto, grazie, soprattutto, alle ingerenze del governo cinese. Hun Sen nel 2017, dopo che il CNRP aveva ottenuto il 44% delle preferenze durante le consultazioni comunali dello stesso anno, dopo aver visto il medesimo risultato nel 2013, ha sciolto il CNRP, arrestato uno dei maggiori leader, Kem Sokha, ed esiliato decine di esponenti, tra i quali Sam Rainsy (altro leader del Partito di Salvezza Nazionale) e Makarar Thai.

A questo punto faccio una domanda, dal mio punto di vista banale: "Sappiamo tutti, più o meno, magari a grandi linee, quale sia la situazione cinese o quella nordcoreana, ovviamente sono realtà diverse tra loro, ma in qualche modo delle notizie ci arrivano. Ho sentito parlare della Cambogia solo quando ho iniziato davvero a seguire il Partito Radicale. Ci sarebbe tantissimo da raccontare, perché non abbiamo alcuna informazione sulla Cambogia? Anche sulla situazione del Coronavirus come si sta muovendo il governo?", Makarar mi risponde con un messaggio lunghissimo: "Da quando il Coronavirus ha iniziato a espandersi in Cina, Hun Sen ha provato a nascondere le notizie e ha continuato a tenere aperte le tratte aeree da e per la Cina. Hun Sen vuole dimostrare al suo capo, la Cina, che è leale. Ci sono ventitré studenti cambogiani a Wuhan, Hun Sen si rifiuta di riportarli a casa affermando che non devono scappare dalla Cina nel momento in cui il paese ha un problema. Devono, prima di tutto, dimostrare la loro lealtà alla Cina. Fino ad ora abbiamo saputo che uno studente cambogiano è morto, degli altri non abbiamo notizie. In Cambogia fino ad ora abbiamo avuto solo alcuni casi di Covid19. Quello di un turista cinese, venuto in Cambogia con moglie e figlia, dopo la quarantena è guarito e tornato con la famiglia in Cina. La settimana scorsa un uomo d'affari giapponese aveva il Covid19 dopo essere arrivato a Nagoya (Giappone) da Siem Reap, in Cambogia. Quarantaquattro cambogiani sono stati in quarantena dopo aver avuto contatti con lui, uno di questi era positivo. Ieri (10 marzo 2020) una donna inglese è risultata positiva al virus, era venuta con una crociera dal Vietnam. All'inizio Hun Sen non ha mostrato troppa attenzione verso l'epidemia, perché ogni cosa in Cambogia dipende dalla Cina", la Cambogia, infatti, come in diversi modi ha fatto capire Makarar, è totalmente schiava della Cina. Hun Sen ha bisogno della Cina per mantenere il potere. Makarar continua dicendo: "Ora, però, Hun Sen stesso ha annunciato lo stanziamento di 2 miliardi di dollari per il problema. Per come la vedo io, per lui questa è solo un'altra forma di fare business. La Cambogia non ha soldi, lui chiederà all'ONU, all'Unione Europea o all'OMS, di aiutare la Cambogia a raggiungere quota 2 miliardi, ma poi spenderà solo il 10% per l'epidemia e il resto finirà nelle sue tasche o in quelle del Partito Popolare. Ma noi non abbiamo iniziato a dire ora, da quando è scoppiata la pandemia, a Hun Sen e al mondo, in particolare ai 18 paesi firmatari degli accordi di pace di Parigi (23 ottobre 1993), che Hun Sen sta portando fuori strada la Cambogia; sono quarant'anni che lo facciamo, che li avvisiamo. Hun Sen viola tutte le convenzioni, le stesse convenzioni che dicono che la Cambogia deve rispettare i diritti umani, la libertà di parola, la libertà di manifestare, lo Stato di Diritto e che deve ripristinare la democrazia. Hun Sen non lo ha mai fatto, non le ha mai rispettate."

A questo punto chiedo a Makarar Thai: "Quali sono le attività che gli esiliati cambogiani come te svolgono in Europa?".

"Facciamo azioni diplomatiche nelle istituzioni europee e all'ONU di Ginevra. Cerchiamo di rafforzare la democrazia in ogni paese europeo. Facciamo found raising per il CNRP in Cambogia. Come sai, dopo la dissoluzione del CNRP, attuata da Hun Sen nel 2017, molti militanti sono stati esiliati, la maggior parte di loro vive in Thailandia o in Malesia. Più di un anno fa abbiamo creato il CNRP-O (Oversea, oltreoceano). Questa nuova struttura lavora duramente per raccogliere fondi e aiutare gli attivisti in Malesia e Thailandia. Spendiamo più di diecimila euro al mese". Mi lascio per ultima la domanda delle domande: "Sei fiducioso per il futuro della Cambogia?".

"Se l'UE, gli USA e gli altri alleati democratici lasceranno la Cambogia sola, la Cina farà razzia facilmente. Anche il Vietnam otterrà vantaggi da questa situazione. Una è la cosa di cui essere consapevoli: se le democrazie di tutto il mondo non vogliono che la Cina annetta la Cambogia devono supportare fermamente il CNRP e aiutare a creare le condizioni perché il CNRP possa lavorare. Questo vogliono i cambogiani. In questo modo la Cambogia uscirà dal secondo regime dei Khmer Rossi. I paesi alleati, però, lo devono fare ora, domani sarà già tardi."

A nome della redazione vorrei ringraziare Makarar, che, rispondendo alle mie domande, ha reso la scrittura di questo articolo molto più facile.


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