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L'importanza della musica

“L’arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturate di suoni semplici o complessi”, è così che appare il concetto di musica nel vocabolario Treccani.

Ma che cos’è la musica per ognuno di noi?

Sicuramente la musica è un insieme di suoni che ci rimandano a sensazioni, ad emozioni. Sicuramente la musica è tanti ricordi per ognuno di noi. Sicuramente la musica è un viaggio. È un elemento che aiuta a creare un’opinione e a sviluppare i nostri gusti. Sicuramente è un testo che esprime quello che noi non abbiamo il coraggio di dire a tutti. Sicuramente è un pensiero condiviso. La musica è una persona. Musica è voglia di dire, è voglia di strafare. La musica è un elemento che accomuna tutti, in una maniera o nell’altra.

Da sempre la musica ha un’estrema importanza per ognuno di noi, e ciò si riflette anche nel corso della storia.

Basti pensare alla nascita dei differenti generi e scoprire qual è stata la causa che ha fatto nascere delle categorie convenzionali che identificano e classificano i brani e le composizioni secondo criteri di affinità.

Ad esempio pensiamo al genere Blues. L’espressione comparse per la prima volta nel XVII secolo riferendosi allo stato allucinatorio che segue alle crisi di astinenza da alcool. Dopo la guerra di secessione americana l’espressione “to be blue/to have blue” venne ad indicare uno stato di sofferenza e tristezza distaccato dall’originale associazione allo stato di ubriachezza.

Infatti, le vere radici sono da ricercare tra i canti delle comunità di schiavi afroamericani nelle piantagioni degli stati meridionali degli USA. Quel genere rappresentava sicuramente per tutti gli schiavi un elemento di evasione da quel dovere faticoso che tormentava le loro giornate. Sicuramente il blues rappresentava per gli schiavi afroamericani un modo di esprimersi laddove non ne avevano il permesso poiché considerati di razza inferiore.

Oppure basti pensare all’origine del rock and roll che affonda le radici nella metà del XX secolo nel sud degli Stati Uniti, un genere che da sempre ha contribuito ad un processo di cambiamento culturale.

L’importanza del rock è raccontata (tra i numerosi film che parlano di questo genere) nel film “Quadrophenia” che racconta la nascita della band rock di sempre: gli Who. Un giovane ragazzo londinese, Jimmy Cooper componente della band, è un adolescente in piena crisi, depresso, drogato, innamorato, ribelle, che odia il sistema, che odia i genitori. Un adolescente come noi che ha un irresistibile bisogno di appartenere a una banda per sentirsi qualcuno e per avere il coraggio di esistere.

La sua appartenenza la trova nel genere rock, un genere aggressivo, un genere potente che gli permette di raccontare a tutti il suo disprezzo verso tutto ciò che lo circonda.

Un genere che gli permette di creare uno spazio per esprimere ciò che si tiene dentro da troppo tempo.

E poi c’è il rap da sempre considerato il genere di riscatto. I rapper sono ancora tutt’oggi i portavoce di una voglia di rivalsa, spesso di una riscossa sociale o personale. I rapper raccontano la propria storia su note musicali, raccontano la rabbia, la voglia di emergere da loro stessi e la voglia di emergere sugli altri.

Ogni genere ha una sua storia. Ogni genere ha uno scopo che viene personificato e interpretato adattandolo alle proprie esigenze.

Ma la musica oltre ad aiutarci a dileguarci da una realtà troppo stretta, oltre ad aiutarci ad esprimere quello che vogliamo, ci aiuta a fare una cosa ancora più importante: ascoltare.

È quello che ci insegna il maestro d’orchestra Ezio Bosso, che da cinque anni deve fare i conti con una malattia degenerativa, una malattia che tuttavia sembra svanire nel momento in cui le sue mani si spostano sulla tastiera e traducono in note la grandezza del Maestro.

Ad aiutarlo è la musica, che non ha limiti neanche di fronte una malattia che permette di non praticarla più. Ezio Bosso ci insegna che qualsiasi limite può imprigionarti in una gabbia ma la musica non si ferma, diventa ancora più irrefrenabile.

Forse in questo periodo il modo di fare musica è cambiato, per cause più grandi di noi. Molti non si trovano sotto ad un palco a vivere uno di quei momenti che vengono considerati indelebili nell’arco di una vita. Molti artisti si trovano nell’impossibilità di non poter dar vita alle proprie ambizioni. Molti autori hanno sputato sangue per intraprendere un tour e dar vita alla loro soddisfazione personale.

Ma nonostante tutto, in qualche modo la musica continua ad andare avanti, perché la musica è un fenomeno inarrestabile.

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