top of page

E così, di tutte le stelle, rimase solo Marte

Quella lunga notte si stava pian piano spegnendo e noi la celebravamo in silenzio; osservando le stelle per ringraziarle della loro illusoria eternità. Si finivano gli ultimi gocci dal bicchiere, avidamente volendone ancora, non accettando il fatto che tutto stesse volgendo al termine. Nel cielo, ignare di tutto, le stelle e la Luna brillavano; e Marte si confondeva tra loro. Eppure in me ribolliva un senso di insoddisfazione, che percepivo anche in te. Com'era possibile, dopo una serata stancante e davanti a una tale bellezza, non esserne ancora pieni? L'unica certezza di noi uomini è che non ne abbiamo mai abbastanza; ci piace perderci nei momenti eterni che non sono altro che attimi fuggenti. Non siamo in grado di goderli fino in fondo, soffermandoci in una dannata via di mezzo. E così ci facciamo sfuggire le cose, le sensazioni, le persone. Talvolta ci limitiamo nel nostro mondo delle idee, quasi fosse più sacro il desiderio piuttosto che l'atto stesso. Ci perdiamo nella tensione, nella connessione, che lì per lì ci alimenta; ma se non viene tramutata in fisica è come se svanisse, poiché non percepibile dai nostri sensi. E così, di tutte le stelle, rimase solo Marte. La luce dell'alba iniziò a coprire lentamente quella più debole delle stelle, che -come i piaceri della psiche- è destinata a scomparire; lasciando solo Marte -il desiderio-, a continuare ad ardere.



Vedere il blu della notte diventare lentamente giorno ti sconvolge a tal punto da farti questionare sul come rendere permanenti determinate sensazioni. Ti domandi se, essendo umano, non dovresti invece approfittare dei sensi e viverle le cose piuttosto che fermarti all'idealizzazione di una vita passeggera. Il materializzare ci soddisferebbe, sarebbe una prova fisica dell'esistenza dei nostri piaceri. Ma la materia non è infinita come la nostra mente. Anche ottenendo ciò che desideriamo, finiremmo per volerne ancora.

Consumando. Se da un lato la luce delle stelle si spegne per poi tornare a tormentarci la notte seguente, dall'altra stai certo che, consumandosi, le stelle non sarebbero più in grado di brillare. E così, di tutte le stelle, rimarrebbe solo Marte e la tua eterna insoddisfazione. Inesorabilmente tutto è destinato a spegnersi prima poi; tanto vale che impari a convivere con te stesso dato che intorno ti troveresti solo il vuoto. Pur consumandoti devi ardere, perché se dovesse spegnersi anche il tuo desiderio, allora rimarrebbe solo il buio;

non saresti nemmeno in grado di capire che sarà arrivata la fine.

28 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page