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Quando l'uomo incontra l'ignoto

  • emastorn
  • 11 feb 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Oggi tratteremo un nuovo argomento, più specificamente di un manga il quale non è mai passato inosservato durante il corso degli anni e ultimamente se ne parla di più in quanto è stato fatto un reboot in versione anime. Vi starete chiedendo quale sia il manga in questione, il nome Akira Fudo non vi dice niente?

Se non ci foste arrivati sto parlando di “Devilman” pubblicato inizialmente nel 1972 per poi essere ristampato più volte (dato il successo ricevuto negli anni) in quanto molto richiesto dalla folla. Il mangaka dietro questa geniale opera è Go Nagai.

Avendolo letto io stesso vorrei avvertirvi, prima di partire con la recensione, che il manga contiene alcune scene molto esplicite e non adatte ad un pubblico facilmente impressionabile, e in caso ci fossero persone interessate all’acquisto dell’opera tramite la lettura di questo articolo, sappiate che ci sono tavole con immagini piuttosto forti e rivoltanti. Ma adesso possiamo veramente cominciare. Le tavole di Devilman presentano uno stile di disegno con linee semplici ma allo stesso tempo con soggetti molto dettagliati, questo serve a donare uno stile grottesco alle scene, in quanto i disegni, con uno stile realistico (un disegno somigliante in tutto e per tutto ad un ritratto, ma con linee più morbide e rotondeggianti), ritraggono momenti che sono piuttosto inquietanti e disturbanti. Certo è una lettura interessante, ma sicuramente non per tutti.

"Devilman" parla della storia di un ragazzo liceale, Akira Fudo, il quale dopo un avvenimento accaduto in casa del suo migliore amico Ryo Asuka, è costretto a recarsi a casa di quest'ultimo, per poi venire a scoprire di un'inquietantissima eredità lasciata dal padre dell’amico. Poco dopo si ritrova inspiegabilmente trasformato, con una personalità totalmente stravolta, ma come mai? Cosa è successo ad Akira quel giorno, in quella stanza? Il temibile demone Amon, soprannominato da molti altri mostri come “Il Fiero", si impossessa del corpo del povero Akira, mantenendone però le sembianze. La possibilità che un demone si impossessi di un corpo umano è piuttosto remota, e il fenomeno causato da questo evento determina la nascita di un "Devilman", ovvero “uomo demone”. Da qui a poco Fudo si ritrova quindi a combattere contro mostri infernali, con l'obiettivo di difendere la popolazione mondiale, messa a rischio da un imminente attacco da parte di questi demoni, risvegliati dopo millenni. Insieme a Ryo affronteranno molte avventure e supereranno moltissime avversità. Questa è essenzialmente la storia di quest’opera, molto esplicita ma ben strutturata, non a caso un must per tutti i lettori. Naturalmente lo consiglio poiché è un’opera che ho molto apprezzato, mi ha impressionato e rimarrà una pietra miliare tra i manga che leggerò in tutta la mia vita. Come però ho detto prima, non è una storia adatta a tutti: nonostante il target sia Shonen bisogna essere pronti a ciò che si andrà ad incontrare. Per chi non ha voglia di leggere o pensa che l’opera sia invecchiata troppo, non preoccupatevi, ho la soluzione anche per voi: su Netflix potete trovare "Devilman Crybaby", un adattamento recente del manga omonimo. La storia è molto coerente al manga, fatta eccezione per alcune scene. Se vi piacerà e vi intratterrà, allora sarete pronti a leggere un capolavoro che, senza alcun dubbio, vi rimarrà impresso a fuoco nella mente.


E. Stornelli

A. Politanò

 
 
 

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