La cultura del Nippon
- alessandropolitano
- 3 apr 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Il Giappone è senza alcun dubbio uno dei paesi al mondo dove cultura e tradizione sono profondamente radicate. Analizzando la storia di questa celeberrima isola possiamo notare tutti i cambiamenti che essa ha subito durante il corso dei millenni. Una terra ricca di riti, feste e celebrazioni che vengono sempre onorate da tutto il popolo giapponese, dove la tradizione è uno dei massimi punti di forza.
Difatti ne possiamo trovare a migliaia, l’elenco sarebbe interminabile, voglio però citarne alcune (quelle che mi hanno colpito di più e che in Italia non possiamo neanche immaginare).
L'ultimo Sabato di Luglio, gran parte degli edochiani si riunisce sulle rive del fiume Sumida, più precisamente nel quartiere di Asakusa, per godere di un fantastico spettacolo pirotecnico, da cui giustamente il nome "Festival dei fuochi d'artificio". Questa è una delle più antiche celebrazioni, creata infatti nel 1732.
Un'altra celebrazione molto affascinante è la "Toro Nagashi", una cerimonia dove delle lanterne vengono posate lungo i fiumi per rappresentare il viaggio verso l'aldilà delle anime o per commemorare eventi come il bombardamento di Nagasaki e Hiroshima.
La "Dondo Yaki" è la tradizione del “bruciare”: per siglare la fine delle feste legate all’ingresso nel nuovo anno, generalmente intorno al 15 Gennaio, un talismano dell’anno precedente viene letteralmente gettato nelle fiamme, poiché si ritiene che buttarlo nella spazzatura sia di cattivo auspicio.
Andando avanti troviamo la cerimonia del tè, chiamata "Sado" o "Cha No Yu". I giapponesi si ritrovano in lussuosi saloni, dove, vestiti obbligatoriamente in kimono, gustano un buon tè verde, tendenzialmente Matcha o Sencha (due tipi di tè verde ma derivanti da foglie differenti).
Continuando sulla linea d'onda del cibo, tra i più noti e saporiti troviamo, naturalmente, il Sushi: piccola palla di riso coperta da una fetta di pesce crudo, piatto spesso riservato alle ricorrenze. Altro piatto principe della gastronomia nipponica è il Ramen, zuppa a base di brodo di carne (tipicamente maiale) o pesce, solitamente servita con noodles, uovo, miso e soia.
Molti piatti, largamente consumati in Giappone, tendono a passare, tra gli avventori di questo fantastico paese, quasi inosservati a causa della notorietà dei due appena citati. Annoveriamo tra queste “prelibatezze snobbate” il Tonkatsu: introdotta dai Portoghesi (quindi piatto Yoshoku, tipico della cucina europea), una cotoletta di maiale fritta, accompagnata da un'ottima salsa di mele, che rende il tutto più dolce. I Gyoza: i classici ravioli di carne e verdure che troviamo ad ogni angolo della strada. La Tempura, altro piatto Yoshoku, a base di verdura o pesce fritto che tanto amiamo; anche questo proviene dai marinai portoghesi e missionari cristiani, i quali per tre giorni si astenevano dal mangiare carne (il Mercoledì, Venerdì e Sabato) all'inizio di ogni stagione. Questi quattro periodi erano chiamati in latino Tempora, da cui poi in giapponese Tempura. Insomma, nell'isola dalla “Bandiera del Sole a forma di disco” troviamo un grande assortimento di tradizioni, cerimonie e piatti tipici e non, che sicuramente renderanno un possibile viaggio futuro in Giappone un po' meno noioso, anche se in Giappone è impossibile annoiarsi.
E. Stornelli
A. Politanò
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